Preparare il terreno per l’orto
Guida step by step

Agrimec Srl

Hai mai preso in considerazione l’idea di farti un piccolo orto personale? Un piccolo angolo, ricavato magari dal tuo giardino, per coltivare ortaggi e verdure da avere sempre freschissimi, genuini e a km zero nel vero senso del termine!
Per chi ha la fortuna di avere un piccolo spazio aperto potrebbe essere un’ottima idea, sia per autoprodurre alimenti di cui è certissima l’origine e la salubrità, sia per risparmiare qualche euro, che di questi tempi fa sempre comodo.

Ma come si fa a creare un orto? Quali sono gli step da fare?


Per prima cosa ci si deve preoccupare del terreno. È da lì che prenderà forma e vita l’orto.
Prepariamo, dunque, il terreno per l’orto.

Quando iniziare


Praticamente si può cominciare a coltivare un orto in ogni momento dell’anno: nell’orto, bene o male, c’è sempre, con ogni clima, qualche pianta che si può seminare o trapiantare. Per un neofita, però, è consigliato iniziare queste attività in primavera e questo vuol dire dare il via alla preparazione del terreno mesi prima, cioè fra l’autunno e l’inverno. Questo perché l’autunno è il periodo ideale per la concimazione di fondo.
Il terreno, così, arriverà a primavera ben lavorato, concimato e sarà soffice e fertile per accogliere le piantine.

Le pulizie


Una delle primissime operazioni da compiere sul terreno è la pulizia dalle erbe spontanee e dagli arbusti. Dopo un primo passaggio superficiale che elimina la parte emersa dal suolo di questa vegetazione è necessario eliminarne anche le radici. Per questo si pratica la zappatura, che smuove i primi centimetri di suolo dove si trovano appunto le radici di queste piante.
Tra l’altro questa è un’operazione che si fa anche a orto già avviato ogni volta che si ricomincia il ciclo delle coltivazioni: prima si elima tutto il vecchio poi si riparte.

La prima lavorazione vera e propria


Per poter piantare e seminare, il terreno deve prima essere lavorato, in modo che sia abbastanza soffice per permettere lo sviluppo delle radici delle piante e per far sì che sia drenante, ossia facilmente permeabile dall’acqua.
Ma attenzione: per essere lavorato un terreno deve essere in tempera, che vuol dire che deve trovarsi al giusto punto di umidità; quindi, non a ridosso delle piogge, quando è troppo bagnato e le zolle non risulterebbero friabili e non si sgretolerebbero adeguatamente, e nemmeno quando è arido, poiché la terra sarebbe durissima da lavorare.
La prima operazione da compiere è la vangatura, che, andando in profondità, oltre a eliminare ulteriormente le radici delle erbe infestanti o dei residui di vecchie coltivazioni, rompe le zolle e rende il terreno sciolto e permeabile.

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La concimazione di fondo


La prima concimazione, quella di fondo, è importante per rendere il suolo ricco, nutriente e accogliente per le future piante. In questo caso è consigliato l’utilizzo di materiali ricchi di sostanza organica, quali il compost o il letame maturo, che oltre a nutrire il terreno, una volta incorporati, lo rendono anche più soffice e più capace di trattenere l’umidità.

La preparazione del letto di semina


Per questa operazione serve la zappa, con la quale si pratica un lavoro più superficiale rispetto alla vanga. Con questo attrezzo, infatti, si affina lo strato più superficiale del terreno, in modo che sia pronto ad accogliere le prime piantine e i primi semi.

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