La sicurezza in agricoltura è un tema molto importante: il lavoro nei campi presenta infatti un alto rischio di infortuni, in particolare quando si utilizzano trattori, macchine operatrici o attrezzi non adeguatamente protetti. Fortunatamente, negli ultimi anni, la normativa e la sensibilità degli operatori hanno fatto passi avanti, soprattutto sul piano della prevenzione.
Gli archi di protezione: un presidio indispensabile
Tra i dispositivi di sicurezza più efficaci in agricoltura ci sono gli archi di protezione o ROPS – Roll Over Protective Structure. Questi sistemi, montati sui trattori e su altre macchine semoventi, hanno il compito di proteggere l’operatore in caso di ribaltamento del mezzo, una delle principali cause di incidenti gravi e mortali in agricoltura.
Gli archi di protezione possono essere fissi o pieghevoli: i primi garantiscono una protezione costante ma limitano il passaggio in aree con altezza ridotta, mentre i secondi permettono una maggiore versatilità, purché vengano sempre riposizionati in assetto di sicurezza prima dell’uso.
È fondamentale ricordare che l’arco di protezione è realmente efficace solo se l’operatore indossa la cintura di sicurezza, evitando di essere sbalzato fuori dalla zona protetta in caso di ribaltamento.
Le norme europee e italiane impongono che tutti i trattori agricoli e forestali siano dotati di un sistema ROPS certificato e installato in conformità alle specifiche del costruttore. Chi possiede mezzi più datati può adeguarli installando un arco omologato: un investimento che può letteralmente salvare la vita.
Attrezzature certificate: garanzia di sicurezza e affidabilità
La sicurezza non riguarda solo il mezzo principale, ma anche tutte le attrezzature agricole collegate o trainate: seminatrici, trinciatrici, atomizzatori e altri strumenti devono essere conformi alle direttive europee sulla marcatura CE, che certifica il rispetto dei requisiti di sicurezza, rumorosità e compatibilità ambientale.
È buona norma verificare sempre che l’attrezzatura acquistata o noleggiata disponga di manuale d’uso in italiano, etichette di sicurezza leggibili e protezioni integre su organi in movimento come, ad esempio, alberi cardanici e cinghie. Gli incidenti più frequenti, infatti, avvengono proprio durante l’uso di attrezzi non protetti o manomessi, spesso per velocizzare il lavoro.
Anche la manutenzione periodica è parte integrante della sicurezza: ingrassaggi, sostituzione di componenti usurate e controllo dei dispositivi elettrici o idraulici prevengono guasti improvvisi che possono trasformarsi in pericoli reali.
Buone pratiche per un lavoro sicuro
Oltre ai dispositivi e alle certificazioni, la sicurezza in agricoltura si fonda su un elemento chiave: il comportamento dell’operatore. Le buone pratiche quotidiane sono la prima forma di prevenzione. Possiamo riassumerle così:
1. Formazione e aggiornamento: conoscere il funzionamento dei mezzi, le norme di sicurezza e le procedure di emergenza è essenziale. Oggi molti enti locali e associazioni agricole organizzano corsi dedicati alla conduzione dei trattori e all’uso in sicurezza delle attrezzature.
2. Abbigliamento adeguato: scarpe antinfortunistiche, guanti, casco e abiti aderenti riducono i rischio di infortuni.
3. Controllo visivo prima dell’uso: un rapido controllo del mezzo e dell’attrezzatura – pressione delle gomme, fissaggio dei collegamenti, presenza di perdite – può evitare situazioni critiche.
4. Attenzione al terreno: pendenze, buche e ostacoli rappresentano un pericolo soprattutto durante la guida in campo. Valutare preventivamente la stabilità del terreno è sempre consigliato.
5. Niente improvvisazioni: modificare artigianalmente un attrezzo o rimuovere una protezione per “fare prima” è una delle cause più comuni di incidenti.
La cultura della sicurezza
Le nuove generazioni di macchine agricole, dotate di sistemi di assistenza alla guida, sensori di ribaltamento e cabina rinforzata, rappresentano un importante passo avanti per la sicurezza in agricoltura. Tuttavia, la tecnologia da sola non basta: serve consapevolezza, formazione e responsabilità individuale.
Infatti, attenersi alle normative che riguardano la sicurezza non è questione solamente di rispetto delle regole, ma vuol dire anche contribuire a diffondere una vera e propria cultura della prevenzione. Solo così la sicurezza può essere vista come un investimento, non come un costo.