Biometano
Ecco le nuove regole

Agrimec Srl

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile, che si ottiene dalla purificazione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica di materie organiche di origine agricola, agroindustriale o urbana.
Il biometano ha le stesse caratteristiche e le stesse modalità di utilizzo del gas metano naturale, ma ha il vantaggio di essere CO2 neutro, cioè di non contribuire all'aumento dell'effetto serra.

Il biometano è quindi una fonte di energia pulita, sicura e conveniente, che può contribuire alla transizione energetica verso un modello più sostenibile e competitivo; può rappresentare una soluzione efficace per ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la produzione nazionale di energia e valorizzare le risorse del territorio.



Gli usi del biometano
Il biometano può essere impiegato per diversi usi energetici: domestico, industriale e per il settore dei trasporti. Può essere immesso nella rete del gas naturale esistente o distribuito tramite autobotti o cisterne. Può anche essere utilizzato per la generazione distribuita di energia elettrica e termica, con un'alta efficienza e una riduzione delle perdite.

Il biometano rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, che dipende fortemente dalle importazioni di gas naturale e che ha una forte vocazione agricola. Il biometano può infatti favorire lo sviluppo dell'economia locale, creando occupazione e valore aggiunto nel settore agroalimentare. Può inoltre promuovere un modello di economia circolare, in cui gli scarti organici vengono trasformati in risorse energetiche e i residui della digestione anaerobica vengono riutilizzati come fertilizzanti naturali.



Le nuove regole per gli incentivi
Per favorire lo sviluppo del biometano, il Ministero della Transizione Ecologica – Mite – ha pubblicato, nell’ambito del Pnrr, il decreto n. 240 del 15 settembre 2022, che prevede incentivi per la realizzazione di nuovi impianti o la riconversione di quelli esistenti.
Il decreto stabilisce i criteri per l'accesso alle procedure competitive, i requisiti tecnici e ambientali degli impianti, le modalità di erogazione degli incentivi e le procedure di monitoraggio e controllo.

Gli incentivi sono suddivisi in due tipologie: contributi in conto capitale e tariffe incentivanti.

• I contributi in conto capitale sono destinati agli impianti che producono biometano da matrici agricole o da rifiuti organici e che lo immettono nella rete del gas naturale. Il contributo è pari al 40% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 5 milioni di euro per impianto. Il contributo è erogato in un'unica soluzione dopo l'entrata in esercizio dell'impianto.

• Le tariffe incentivanti sono destinate agli impianti che producono biometano da biogas agricolo e che lo immettono nella rete del gas naturale o lo utilizzano per il settore dei trasporti. La tariffa è calcolata in base alla potenza termica nominale dell'impianto e alla tipologia di materia prima utilizzata. La tariffa è erogata per 20 anni a partire dall'entrata in esercizio dell'impianto.


Per accedere agli incentivi, gli impianti devono rispettare i requisiti di sostenibilità previsti dalla normativa europea e nazionale, garantendo una riduzione significativa delle emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili. Inoltre, devono possedere il titolo abilitativo alla costruzione e all'esercizio, il preventivo di allacciamento alla rete del gas e la conformità alle norme tecniche e di sicurezza.

Il decreto prevede la realizzazione di tre procedure competitive per l'assegnazione degli incentivi, da svolgersi nel 2022, nel 2023 e nel 2024.
Le domande dovranno essere presentate attraverso una piattaforma informatica gestita dal Gestore dei Servizi Energetici – GSE – che provvederà a verificare la completezza e la regolarità delle domande e a pubblicare le graduatorie degli impianti ammessi agli incentivi.

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