Botrite della vite
Che cos’è e come si combatte

Agrimec Srl

La botrite della vite è una malattia fungina causata dal fungo Botrytis cinerea, che colpisce soprattutto i grappoli d'uva, ma anche le foglie, i germogli e i tralci. È, purtroppo, molto diffusa e dannosa, e può compromettere la qualità e la quantità della produzione vitivinicola.
In questo articolo vedremo come riconoscere i sintomi della botrite, quali sono le condizioni che la favoriscono, come prevenirla e come curarla in modo biologico.

I sintomi della botrite


La botrite si manifesta in modo diverso a seconda dell'organo colpito e dello stadio di sviluppo della pianta. In generale, il sintomo più evidente è la formazione di una muffa grigia compatta sui tessuti infetti, che li fa marcire e seccare.

Sui grappoli: la botrite attacca gli acini dopo l'invaiatura, quando aumenta la concentrazione di zuccheri. Gli acini colpiti diventano scuri, molli e ricoperti di muffa grigia; possono marcire se già precedentemente lesionati o, se le condizioni ambientali sono secche, possono appassire e formare delle necrosi.
Talvolta la botrite può determinare un'infezione larvata, che provoca una disidratazione degli acini senza rottura, favorendo la concentrazione dei succhi zuccherini, fattore positivo per la produzione di vini aromatici e pregiati – in questi casi si parla di “muffa nobile”.

botrytis

Sulle foglie: la botrite colpisce le foglie soprattutto in primavera, nei periodi molto piovosi. Le foglie infette presentano delle macchie brune o nere, circondate da un alone giallo, che possono anche fondersi tra loro e coprire tutta la superficie fogliare. Sulle macchie, poi, si forma la muffa grigia.

Sui germogli e sui tralci: la botrite può infettare i germogli e i tralci in qualsiasi fase di sviluppo, ma soprattutto durante la forzatura o l'innesto. I germogli colpiti si accartocciano, si disseccano e cadono. I tralci infetti mostrano delle striature brune o nere lungo il fusto, che possono estendersi fino ai nodi e provocare il distacco dei rami.

Le condizioni che favoriscono la botrite


La botrite è un fungo parassita che si sviluppa meglio in condizioni di temperatura compresa tra 15 e 25 °C e di alta umidità relativa – superiore all’80%.
Il fungo produce delle spore che si diffondono per via aerea o per contatto tra i tessuti infetti, penetrando attraverso le ferite o le aperture naturali – stomi, lenticelle.
Queste spore possono sopravvivere anche in condizioni sfavorevoli, come l’eccessivo freddo o un clima particolarmente secco, e germinare quando le condizioni tornano per loro ottimali.

La botrite può, purtroppo, essere favorita anche da alcune pratiche agronomiche errate, come:
• una potatura troppo leggera o troppo tardiva, che facilita lo sviluppo di germogli deboli e suscettibili
• una concimazione azotata eccessiva, che rende i tessuti più teneri e ricchi di sostanze nutrienti per il fungo
• un’irrigazione per aspersione o una nebulizzazione frequente, che aumenta l'umidità fogliare e favorisce la germinazione delle spore
• una densità di impianto troppo elevata o una scarsa aerazione tra le piante, che riducono la circolazione dell'aria e favoriscono il ristagno dell'umidità
• una scelta di varietà sensibili alla botrite, come quelle con grappoli serrati e compatti.

La prevenzione e la cura biologica della botrite


Per prevenire e curare la botrite in modo biologico è necessario adottare alcune buone pratiche agronomiche, come:

• Eseguire una potatura adeguata e tempestiva, eliminando i rami deboli, malati o in eccesso, e lasciando una buona areazione tra i grappoli

• Effettuare una concimazione equilibrata, privilegiando i fertilizzanti organici e limitando l'apporto di azoto

• Prediligere l'irrigazione a goccia o per fascia, evitando, così, di bagnare le foglie e i frutti, regolata in base alle esigenze della pianta e alle condizioni climatiche

• Effettuare un diradamento dei grappoli, eliminando quelli in eccesso o danneggiati, per ridurre la competizione tra i frutti e favorire la maturazione uniforme

• Scegliere varietà resistenti o che tollerano la botrite, preferendo quelle con grappoli sciolti e aerati

• Fare dei trattamenti preventivi con prodotti naturali o consentiti in biologico, come il rame, lo zolfo, il bicarbonato di sodio, l'estratto di equiseto, l'estratto di propoli, l'olio essenziale di timo o di cannella. Questi prodotti vanno applicati prima dell'invaiatura e poi ogni 10-15 giorni, in base alle condizioni climatiche e al grado di rischio.

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